Molti genitori si trovano in una situazione di questo tipo: vorrebbero tanto far suonare uno strumento musicale ai propri figli ma non pensano che sia il caso di imporre qualcosa che dovrebbe essere un piacere e una scelta personale. Alcuni di loro non sono musicisti e non hanno mai preso lezioni di strumento però, da bambini, avrebbero voluto godere di questo privilegio. Ascoltano spesso musica di ogni genere e occasionalmente vanno a sentire concerti. Sarebbero disposti a comprare subito un pianoforte, anche se nessuno lo sa suonare, pur di avere un musicista dentro casa, tuttavia desiderano che il bambino prenda iniziativa da solo dicendo: «mamma, papà, posso studiare Pianoforte?».
I consigli di un maestro di musica che non aveva genitori musicisti
Non di rado, è vero, questo miracolo avviene e i bambini meno timidi, presi da una sincera e ingenua curiosità – o dall’emulazione di qualche amico che già suona – lo chiedono spontaneamente a mamma e papà. Altre volte, invece, i genitori – anche i più aperti e permissivi – non ricevono chiari indizi dal bambino nel volersi confrontare con lo studio musicale.
In questo secondo caso, quando il bambino non si pronuncia in merito, il genitore si trova in bilico: non sa se proporgli delle prove di strumento o farsi i fatti suoi. Alcuni cercano di proporre un percorso di studio musicale per vedere se, con un’induzione, sia possibile far nascere qualcosa. Altri genitori purtroppo, presi dall’indecisione e spaventati dalla mancanza di consapevolezza in materia, desistono.
Non c’è dubbio: sarebbe più semplice che il bambino proponesse in modo autonomo di voler iniziare a studiare uno strumento, ma non è detto che questo avvenga e, anche se accadesse, potrebbe trattarsi di un fuoco di paglia.
E allora cosa deve fare un genitore? Dei consigli utili potrebbero giungere proprio da un maestro che non aveva genitori musicisti.
Coro e corsi di educazione musicale di gruppo
Il suggerimento più valido è quello di buttarlo a capofitto in esperienze musicali di gruppo affini al gioco che non richiedono un impegno di studio autonomo o dei compiti per casa, come l’attività corale per bambini e corsi di educazione musicale. Esperienze di questo tipo non lo sovraccaricheranno di impegni, stress o ansie da prestazione: il tutto sarà relegato alla dimensione del gioco e della socialità. Se i bambini sono in età pre-scolare una buona soluzione è la musica-gioco per sviluppare ritmo e musicalità.
Ascolto musicale in famiglia
La famiglia può compartecipare alla conoscenza del mondo musicale del bambino: ecco perché il secondo consiglio è quello di avviarlo alla musica fin da quando è piccolo, a prescindere dal fatto che possa o meno diventare un musicista. Come? Partendo da un semplice e variegato ascolto musicale a casa, in macchina, sotto la doccia e coinvolgendolo successivamente negli ambienti dello spettacolo come teatri e sale da concerto.
Una casa in cui si respira musica non deve necessariamente essere piena di musicisti. Basta ascoltare il cd preferito o una playlist che vi faccia da sottofondo mentre sbrigate delle faccende. Una bella idea sarebbe quella di differenziare il tipo di ascolto in base al mood di un preciso momento della giornata – che sia di gioia per giocare, ballare, cantare o di relax per andare a dormire – e di coinvolgere il bambino chiedendogli di scegliere i brani.
Sentire musica dal vivo
Alla seconda raccomandazione segue necessariamente questa, la terza: fargli vivere l’esperienza musicale anche dal vivo, da spettatore. Questo gli permetterà di sentire in prima persona il piacere di essere nel pubblico e di emozionarsi. Forse lo spingerà a chiedere ai genitori di riviverlo altre volte e, se proprio si innamora, potrebbe spingerlo a voler emozionare a sua volta un pubblico di spettatori attraverso la musica: suonando, cantando o dirigendo. Non dimentichiamo che in questa occasione si accresce anche la loro sensibilità culturale: i luoghi in cui si rappresentano concerti e spettacoli affascinano i bambini. Portandoli a seguire un bel concerto gli regalereste un’esperienza indimenticabile!
Uno spettacolo che è molto adatto per i più piccini è la favola musicale Pierino e il lupo di Prokofiev. Per i più grandi sono perfetti anche i musical. Si pensi a quello che ha fatto crescere le ultime generazioni: Notre dame de Paris.
Prendere iniziativa e ascoltare le emozioni
Ma quindi è giusto che un genitore prenda iniziativa? Noi pensiamo di sì, purché avvenga nel rispetto e nell’attento ascolto delle successive richieste ed emozioni del bambino. Molti maestri di musica, come dicevamo prima, non hanno avuto dei genitori musicisti, ma questo non è stato un limite! Hanno avuto la fortuna di avere dei genitori ricettivi e disponibili nei loro confronti che hanno voluto investire nel loro studio, pur non avendone avuto la possibilità loro stessi. Perciò dedicate voi per primi del tempo all’ascolto musicale, regalatevi un concerto quando possibile e coinvolgete i vostri figli in modo naturale. Fate circolare musica ed emozioni per casa e prestate molta attenzione alle risposte (ed eventualmente alla domande) dei vostri figli. Iniziate quindi dai primi tre semplici passi di cui abbiamo parlato ed insegnategli ad inaffiare con costanza e pazienza – quindi facendolo anche voi in prima persona – la loro piccola e longeva pianta: l’amore per la musica.