Il SEGRETO per CANTARE BENE

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Valentina Gargano

Il segreto per cantare bene? Esiste un trucco infallibile.

Ti è mai capitato di ascoltare una bella voce e di pensare che le mancasse davvero poco per essere una grande voce?

Ci sono cantanti che, nonostante gli anni di studio e malgrado il talento obbiettivo, non raggiungono mai il massimo del proprio potenziale espressivo.

Non si impegnano abbastanza?
Conducono una vita sregolata?
Hanno problemi alle corde vocali?

Niente di tutto questo, la maggior parte delle volte.

In questo articolo scopriremo uno dei fattori che più incide nel limitare il reale potenziale di una voce e, di conseguenza, scopriremo cosa è necessario fare per cantare bene ed esaltare al meglio le caratteristiche del nostro magnifico strumento!

Il segreto per cantare bene è alla portata di tutti: non consiste in nessun integratore, non bisogna bere nessuna bevanda miracolosa o seguire chissà quale dieta ferrea.

Il segreto per cantare bene si trova già dentro di noi.

Non ci credi? Ebbene, tra poco scoprirai che hai tutti gli strumenti per raggiungere il tuo obbiettivo: cantare sempre meglio!


Il primo insegnante di canto

Il primo insegnante di canto è la musica che ascoltiamo; il nostro modo di cantare conserva in se le caratteristiche degli artisti che amiamo o che abbiamo amato: per esempio, se sei cresciuta/o con la musica soul-r’n’b, probabilmente riscontrerai maggiore naturalezza nell’esecuzione degli “abbellimenti” (note decorative, ornamenti vocali), rispetto a chi è cresciuto ascoltando generi in cui questi non sono tanto utilizzati (come per esempio il rock).

Il primo insegnante di canto è la musica che ascoltiamo (Foto di Jonas Mohamadi)

Viceversa, chi ascolta abitualmente la musica rock avrà una naturale propensione per le sonorità potenti e graffianti, rispetto a chi ascolta generi che vocalmente non richiedono tale grinta.

Questo accade perché quando ascoltiamo ripetutamente un genere o un artista, il nostro cervello inconsciamente assorbe le caratteristiche che contraddistinguono quel determinato genere un po’ come accade per la lingua: da bambino, a forza di essere sottoposto all’ascolto della tua lingua madre ne hai immagazzinato i suoni e le inflessioni, fino ad arrivare a pronunciare le prime parole senza aver coscienza di come sia avvenuto l’apprendimento.

Ogni genere musicale, infatti, ha delle peculiarità che lo rendono riconoscibile e dunque distinguibile dagli altri generi al punto che potremmo dire che ogni genere sfrutta un proprio linguaggio.

Quando ci appassioniamo ad un genere, in sostanza, senza saperlo, educhiamo il nostro orecchio a individuarne subito le caratteristiche e a interiorizzarne il linguaggio. Ed è su queste basi che si forma il nostro istinto musicale, è grazie agli ascolti pregressi che sviluppiamo una naturale predisposizione per uno stile o per un genere, piuttosto che per un altro.

È davvero interessante riscontrare quali influenze musicali abbia subìto un cantante ascoltandolo cantare! Tuttavia lo stesso processo può attuarsi non solo per ciò che riguarda lo stile, ma anche per quel che riguarda l’impostazione vocale e, qualche volta, il timbro.

L’impostazione vocale è essenzialmente il modo in cui un cantante utilizza lo propria voce sfruttando le proprie risonanze. Ogni persona ha una voce unica: la corporatura, l’altezza, la conformazione del viso, la conformazione e lo spessore delle corde vocali determinano un timbro diverso.

Il timbro si arricchisce di ulteriori sfumature in base al modo in cui il cantante emette il suono. Senza entrare nel dettaglio, si potrebbe paragonare la voce umana ad una tavolozza ricca di colori, e potremmo pertanto dire che ogni persona ha un colore ben preciso che può essere variato leggermente o contaminato da altre sfumature di colori in base a come la persona decide di sfruttare il colore che la natura gli ha assegnato.

Potremmo paragonare la voce umana a una tavolozza piena di colori! Foto di “Jakob”.

Quello che accade molto spesso è che, consapevolmente o meno, si finisce per IMITARE la voce o il modo di cantare del cantante che amiamo di più e, nel tentativo di riprodurne la stessa timbrica vocale, si finisce per svilire il nostro timbro naturale.

Non c’è nulla di male nell’amare la voce dell’artista che preferiamo, ma non dobbiamo mai dimenticare di far valere la nostra personalità quando cantiamo. Per tornare all’esempio della tavolozza di colori, se la nostra voce corrisponde ad un blu elettrico, non possiamo pretendere di cantare come se fossimo un rosso rubino, solo perché il cantante che più ci piace ha un timbro paragonabile a quel rosso lucente da cui siamo tanto attratti.

Possiamo decidere di variegare il nostro bel blu aggiungendo qualche sfumatura più chiara o più scura, ma cambiando totalmente colore si riduce soltanto il nostro potenziale.

Ma perché è sbagliato imitare una voce?

Nella nostra voce naturale è racchiuso il nostro temperamento, il nostro modo di essere. Il timbro vocale è unico: per quanto due voci possano somigliarsi tantissimo non saranno mai perfettamente identiche.

Imitare un altro cantante significa sottovalutare la nostra voce privandola della possibilità di sviluppare tutto il suo potenziale; l’imitazione, oltre a non apportare nessuna novità al panorama musicale, non tiene conto del fatto che ogni fisicità è diversa, pertanto la voce risuona diversamente in base allo spazio che trova e al timbro naturale.

Se la natura ci ha dotati di un timbro chiaro e cristallino, è inutile appesantire volutamente la voce per farla sembrare più scura e profonda: si rischia di cantare in maniera palesemente innaturale e di “ingufare” il suono, rendendolo privo di potenza e di armonici. Inoltre bisogna tenere a mente che tutto ciò che è forzato è deleterio per il nostro delicato strumento!

Desiderare una voce diversa rispetto a quella che si ha, è molto comune, per ragioni fisiologiche e psicologiche. Partendo da questo presupposto, bisogna intraprendere un percorso di esaltazione della propria materia prima!

Dunque il segreto per cantare finalmente bene è accettare il nostro colore naturale, accettarlo fino ad arrivare al punto di amarlo, prendercene cura e valorizzarlo. Una volta compreso quanto sia importante cantare nella maniera più naturale possibile, il passo successivo è cercare di liberarci dei “vizi” acquisiti quando imitavamo, portando il corpo ad essere rilassato.

La sensazione che dovremmo provare è di comfort, di comodità, per quanto all’inizio potrebbe non risultare facile abbandonare le vecchie abitudini. Per facilitare questo processo, potresti fare degli esercizi di riscaldamento muscolare prima di cantare (che consiglio di fare sempre e comunque) e di individuare, quando canti, la stessa naturalezza di quando parli.

A nulla valgono le ore di studio, la pratica, la ricerca della perfetta sonorità, se ci si ostina a voler cantare con la voce di un altro.

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