Come scegliere un buon insegnante di canto – 5 indizi per riconoscerlo

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Valentina Gargano

Come fare a distinguere un buon insegnante di canto da un ciarlatano? Ecco 5 indizi che ti suggeriscono dovresti cambiare insegnante.

Ti è mai capitato di sentirti a disagio con un  insegnante, di avere l’impressione che non fosse in grado di trasmetterti le conoscenze base della sua materia?

Tranquillo, è successo a tutti almeno una volta nella vita e capisco l’imbarazzo che si può provare nel giudicare il lavoro di qualcuno che si presenta come un professionista.

Tuttavia, la voce è uno strumento delicatissimo e non dovresti aver paura di prendere tutte le precauzioni necessarie a tutelarla, compreso ipotizzare di allontanarti da chi dimostra di non averne cura!

In questo articolo metterò a tua disposizione alcuni parametri per aiutarti a valutare il tuo insegnante e quindi assicurarti di essere finito in buone mani!


Come scegliere un buon insegnante di canto, un’altra premessa

Nel mondo della musica, come in ogni settore e in particolar modo quelli che si avvalgono dell’attività privata, spesso capita di incappare in personaggi che si spacciano per professionisti ma che in realtà non hanno i titoli o i requisiti sufficienti a definirsi in tal modo.

Questo accade perché la musica non viene considerata come una scienza esatta, bensì come una forma d’arte che in quanto tale è soggetta al gusto personale, quindi alla libera interpretazione delle sue regole: quante volte ti sarà capitato di giudicare negativamente la vocalità di un cantante e di non riuscire a spiegarti tutto il suo successo?

Per l’ambito specifico del canto, poi, la questione è controversa: individuare delle carenze tecniche in un esecutore che suona uno strumento come il pianoforte o la chitarra risulta più intuitivo poiché la sensazione derivante dallo sbaglio genera disorientamento nell’ascoltatore.

Nel canto è più complesso in quanto spesso una tecnica carente viene eclissata da un grande carisma o da un atteggiamento sicuro, che spostano l’attenzione dall’eventuale “errore” e fanno dubitare l’ascoltatore di aver giudicato male l’esibizione.

A tal proposito c’è un eterno dibattito aperto tra fanatici della TECNICA contro sostenitori dell’EMOZIONE: i primi si soffermano maggiormente sulle abilità vocali del cantante, gli ultimi si concentrano sulle sensazioni provate durante la sua performance.

Ecco che appare chiaro come a molte persone l’aspetto tecnico non interessi affatto e che anzi, c’è chi si lascia rapire totalmente dalla personalità e dall’interpretazione del frontman!

Ognuno è libero di propendere per la caratteristica che preferisce riscontrare in un cantante, quel che è certo è che nell’ambito didattico la tecnica assume un ruolo centrale: immagino ti sia rivolto al tuo insegnante di canto proprio per imparare a gestire la voce al massimo delle tue potenzialità, giusto?

Bene, devi sapere che la gestione dello stumento-voce rientra negli aspetti puramente tecnici della materia.

Avere una buona tecnica permette al cantante di sentirsi a proprio agio sul palco, di preservare la propria ugola e di soddisfare l’ascoltatore non solo da un punto di vista interpretativo, ma anche sonoro. Tutto ciò non è semplice e lavorare in maniera errata con la propria voce può comportare dei rischi anche molto gravi, come l’insorgere di noduli alle corde vocali.

Ti sei spaventato?
Non temere, tra poco scoprirai come riconoscere un insegnante impreparato!

In linea di massima, un buon insegnante di canto dovrebbe saper trasmettere al proprio allievo tutto il suo sapere riguardo la materia, passando dagli aspetti basici – ma FONDAMENTALI!!! – come la respirazione diaframmatica e l’appoggio, la dizione, l’intonazione per arrivare alla cura di ogni singolo dettaglio tecnico-stilistico-interpretativo.

Tuttavia, bisogna tener presente che ogni didatta ha il proprio metodo e che non sempre un bravo cantante si rivela essere anche un buon insegnante.

Ma allora come fare a distinguere un valido didatta da un ciarlatano?

Ecco delle semplici indicazioni che potrebbero tornati utili a capire se hai affidato la tua voce ad un professionista, o se stai perdendo tempo e denaro. In caso riconoscessi il tuo insegnante in uno o più dei seguenti punti, ti invito a valutare se sia il caso di continuare il tuo percorso didattico con lui.

Non è un buon insengante di canto se…

  1. Ti fa cantare senza mai darti indicazioni

    Non tutti gli allievi partono dallo stesso livello: c’è chi deve costruirsi le basi e chi comincia da un grado più avanzato. Tuttavia, indipendentemente dalla condizione di partenza, non si smette mai di imparare e questo significa che ci sarà sempre qualcosa da affinare.

    L’insegnante deve permetterti di migliorare attraverso consigli, dimostrazioni ed esercizi mirati per aiutarti a superare tutti i tuoi limiti. Se durante la lezione ti fa cantare senza mai correggerti o senza mai spiegarti nulla, forse dovresti domandarti se sia la persona adatta a seguirti.

    Cantare le canzoni che ci piacciono è sicuramente la parte più divertente della lezione, ma deve sempre essere accompagnata da osservazioni didattiche. Il canto fine a sé stesso è qualcosa che puoi praticare da solo nella tua cameretta senza una figura professionale che ti guidi, ma se punti a diventare un bravo cantante devi affidare la tua voce a qualcuno che ti faccia lavorare sodo sulle tue lacune e che ti spieghi cosa migliorare e come farlo.

  2. Non è mai puntuale e tende a finire le lezioni prima dell’orario previsto

    Molti insegnanti non svolgono il loro lavoro per vocazione ma sono mossi dall’idea di guadagnare senza doversi applicare troppo. Se attribuisci questa caratteristica al tuo insegnante, dovresti cambiarlo subito!

    Capita a tutti di arrivare in ritardo o di doversi congedare prima a causa di un impegno urgente, ma questo comportamento non deve essere una costante! Se arriva tardi deve recuperare i minuti persi prolungando la lezione per un tempo equivalente a quello perso. E’ importante che il tuo maestro dimostri interesse nei tuoi confronti, che ti faccia sentire seguito e che si concentri solo su di te durante la vostra lezione!

  3. Non ti fa mai fare il passo successivo

    Chi si improvvisa insegnante conosce poche nozioni, esaurite le quali non sa come continuare un percorso didattico. L’insegnante disonesto tenterà dunque di riempire il tempo che avete a disposizione assegnandoti i soliti esercizi, che in alcuni casi nemmeno si accerterà che vengano eseguiti correttamente.

    Se dopo un anno di studi ti senti pronto ad andare avanti ma il tuo maestro ti fa lavorare sempre e solo sugli stessi esercizi fino allo sfinimento, c’è qualcosa che non va. Diffida di un insegnante che non punta a farti fare il salto di qualità!

  4. Nonostante il molto studio non noti miglioramenti

    La costanza e la dedizione sono requisiti fondamentali che ogni allievo dovrebbe avere per arrivare a raggiungere un buon livello: nemmeno il più bravo degli insegnanti riuscirebbe a renderti un discreto cantante se tu per primo non metti a frutto i suoi buoni insegnamenti.

    Tuttavia, qualche volta la colpa non è dell’allievo, bensì del maestro. Se nonostante i molti sacrifici e l’impegno quotidiano non riscontri miglioramenti, forse il metodo che il tuo insegnante sta utilizzando non è adatto a te.

    Dovresti parlargli e chiedergli di spiegarti le stesse cose con parole o esempi diversi, o di farti fare altri esercizi. Se anche cambiando metodo non raggiungi i risultati sperati, forse dovresti pensare di cambiare insegnante; solo in questo modo potrai renderti conto se il problema dipenda da te o da chi insegna.

  5. Quando finisci lezione ti fa sempre male la gola o ti senti affaticato

    Studiando canto ti accorgerai che non si canta solo con le corde vocali, bensì con tutto il corpo! È comune che le prime volte dopo la lezione si avverta dolore ai muscoli del collo o una leggera disfonia.

    Questo perché nei soggetti particolarmente introversi può manifestarsi uno stato di tensione che porta i muscoli del collo a contrarsi, o più semplicemente perché la voce non è uno strumento intuitivo e a volte ci vuole tempo per capire come produrre un bel suono in maniera naturale senza scomodare inutilmente dei muscoli che non dovrebbero essere coinvolti a tal punto.

    Ciò nonostante, questa condizione non deve prolungarsi. L’insegnante deve cercare di evitare il più possibile che tu finisca la lezione con il mal di gola o con la voce affaticata, informandosi costantemente sulle tue condizioni: ogni volta che affrontate un esercizio nuovo e particolarmente impegnativo e dimostri di avere delle difficoltà, deve domandarti se vada tutto bene.

    Non aver paura di dirgli che ti fa male la gola, se questo accade! E’ importante che tu sia onesto con il tuo insegnante, perché solo così puoi aiutarlo a capire dove sbagli (e quindi metterlo nella condizione di poterti correggere). Tuttavia, se nonostante tu lo abbia messo al corrente delle tue preoccupazioni  lui ti esorta a continuare a cantare in quel modo, forzando la voce, dovresti iniziare a dubitare del suo metodo.

    Nei casi più estremi, se noti che la gola ti fa molto male o che addirittura la voce ti abbandona, devi subito correre da un foniatra!!! (E cambiare insegnante).


Con questi 5 consigli su come riconoscere un insegnante di canto disonesto spero di averti aiutato a sentirti più tutelato ☺ Sono sicura che d’ora in avanti saprai difenderti benissimo dai ciarlatani!

Ho solo una raccomandazione da farti: prima di prendere decisioni affrettate, parla sempre con il tuo insegnante: il dialogo è fondamentale in qualsiasi tipo di rapporto e magari il tuo insegnante ha solo bisogno di trovare il metodo più adatto a te.

Non siamo tutti uguali, ognuno ha i propri tempi e i propri mezzi e l’insegnante ha a che fare con persone sempre diverse. Parlatevi, venitevi incontro. Prima di stabilire che non è adatto a te, aiutalo a capirti

Ma soprattutto, domandati se dipenda davvero tutto da lui, se hai veramente seguito alla lettera le sue indicazioni, se ti sei impegnato abbastanza!

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